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[10/12/2018]

DISTRETTO DELLA SCARPA FA SISTEMA

Distretto della Scarpa fa sistema


Il distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli fa sistema e si mette in rete condividendo un “Patto per la valorizzazione e lo sviluppo” del territorio. Un progetto con una serie di azioni concrete, sottoscritto da ben undici tra enti pubblici (Regione Emilia Romagna, i Comuni di San Mauro Pascoli, Gatteo e Savignano), associazioni sindacali (Filctem CGIL Cesena, Femca CISL Romagna, Uiltec UIL Cesena), associazioni di categoria (Confindustria Forlì-Cesena, CNA Forlì-Cesena, Confartigianato Federimprese Cesena) e istituti formativi (
Cercal). A cui si aggiunge la collaborazione dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro.

L’obiettivo del Patto è la valorizzazione del distretto della scarpa sul fronte dell’occupazione, della qualità della filiera, dell’innovazione e del patrimonio culturale del territorio. Di fatto il Patto rappresenta il punto di arrivo di un percorso di concertazione tra le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio, “un elemento di sintesi della volontà di soggetti pubblici e privati di concentrare e di mettere a sistema gli sforzi per salvaguardare e accrescere il numero e la qualità di imprese, i servizi e l’occupazione, nella consapevolezza che un territorio è ricco se c’è lavoro, ci sono giovani e ci sono prospettive di sviluppo - si legge nel testo - Il Patto Territoriale potrà svolgere un ruolo effettivo di sviluppo e di sistematizzazione delle azioni locali e, al tempo stesso, accompagnare le esigenze del settore produttivo, anche valorizzando eventuali esperienze di autoimprenditorialità”.


Quattro azioni
Entrando nel concreto, quattro sono le azioni centrali del Patto.
Prima di tutto salvaguardare la filiera del distretto attraverso la qualità del prodotto, la formazione professionale, l’incubazione di nuove progettualità, l’incentivo alle start-up, l’attrattività del posto di lavoro attraverso azioni di welfare.
In secondo luogo, sviluppare e sostenere l’innovazione attraverso l’innovazione organizzativa, quella tecnologica e la sostenibilità della produzione.
Terzo asse la creazione di un sistema territoriale integrato per la valorizzazione della cultura calzaturiera. In questa direzione è stato pensato a un progetto di “Archivi aziendali” attraverso un centro di documentazione e la progettazione di itinerari turistici. In questa direzione vanno anche il rafforzamento del Cercale la promozione di progetti in ambito europeo.
Quarto punto è la nascita di un Tavolo di coordinamento per l'attuazione delle azioni previste. Il Tavolo sarà presieduto dal Comune di San Mauro Pascoli e composto da referenti dei soggetti firmatari, unitamente ai professionisti (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) che collaborano ai progetti. Il tavolo sarà operativo e di lavoro e avrà anche la funzione di “osservatorio” sul distretto, per tenere monitorate le dinamiche, i fabbisogni, l’andamento del settore e dell’occupazione, attraverso la realizzazione di analisi periodiche sulle imprese e sulle professionalità maggiormente richieste. Inoltre, al tavolo spetta di coordinamento delle azioni concertate con i progetti già in corso sul territorio.


Il ruolo dei firmatari.
La Regione Emilia-Romagna, attraverso le azioni di sistema programmate, i cluster e il sistema regionale per l’innovazione, i progetti avviati per il rilancio del settore contribuirà allo sviluppo della capacità di innovazione delle imprese del settore calzaturiero e moda alla diffusione e qualificazione delle conoscenze e delle competenze del comparto.

I Comuni di San Mauro Pascoli, di Savignano sul Rubicone e Gatteo, si impegnano a salvaguardare la filiera del calzaturiero valorizzando il ruolo della formazione, attraverso un sostegno concreto e duraturo al Cercal e al progetto CercalLab, per contribuire allo sviluppo di percorsi di l’innovazione della formazione e alla sperimentazione e incubazione di nuove progettualità. Si impegnano inoltre promuovere progetti volti al miglioramento della qualità del lavoro e del welfare, allo sviluppo dell’occupazione, all’attrattività del territorio per gli investimenti delle imprese.

Le associazioni datoriali di categoria si impegnano ad esercitare un’azione di rilevazione e costante monitoraggio dell’andamento settoriale delle imprese, a promuovere la cultura del miglioramento organizzativo, a favorire la realizzazione di progetti innovativi collegati ai temi posti dal presente Patto e a favorire processi di ricambio generazionale delle imprese.

Le Organizzazioni Sindacali si impegnano a sostenere e collaborare a progetti volti al miglioramento della qualità del lavoro e del welfare e a promuovere azioni di inserimento/reinserimento/sviluppo occupazionale. Si impegnano inoltre a sostenere progetti di formazione sia rivolti all’inserimento lavorativo sia progettati per l’incremento delle competenze dei lavoratori già occupati e a promuovere la cultura del miglioramento organizzativo.

Il Cercal si impegna a coordinare il tavolo di lavoro e a mettere a disposizione la struttura per le attività del tavolo. Inoltre, si impegna a promuovere e mettere in atto progetti orientati all’innovazione e al sostegno di nuove progettualità per il settore calzaturiero e moda, anche attraverso la partecipazione al Clust-Er regionale per sviluppare sinergie e promuovere azioni congiunte, a collaborare con gli attori del territorio alle iniziative finalizzate allo sviluppo del comparto, a presidiare il monitoraggio dei fabbisogni professionali del settore ed offrire percorsi formativi di qualità collegati alle esigenze rilevate.

 

Assessore Palma Costi Assessore Attività Produttive Regione Emilia Romagna.
“I punti del Patto si inseriscono a pieno titolo nelle politiche industriali che la regione sta portando avanti e soprattutto si intrecciano con le azioni previste con il progetto regionale ‘Fashion Valley’, che ha come obiettivo dare voce alle energie di questo settore. Il distretto del calzaturificio è un’eccellenza del sistema territoriale che conta marchi forti, qualità dei prodotti, filiera quasi completa e competente. Con questo patto vogliamo non solo salvaguardare la filiera del distretto del calzaturificio attraverso la qualità del prodotto, la formazione professionale, l’incubazione di nuove progettualità, ma anche incidere sugli investimenti in ricerca e nella capacità di fare dell’innovazione. Per attirare sempre più energie, talenti. Il distretto delle calzature guarda il futuro”.

 

 

 



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